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"Girls on the stage” è stata una bellissima esperienza, ma soprattutto una grande opportunità. Un’opportunità perché ci siamo messe alla prova con la lingua, e perché ci siamo incontrate e confrontate con ragazze provenienti da Paesi con culture diverse dalla nostra, e le differenze sono tante. E’ stato bello però vedere che c’erano anche molte cose in comune, la musica per esempio, piuttosto che degli ideali o dei sogni per il futuro.
Girls on the stage ci ha permesso di andare oltre la nostra casa, oltre il nostro piccolo “orto” e conoscere un mondo con una cultura particolare, che come tutti i popoli, ha i propri principi, la propria religione, i propri vizi e le proprie abitudini. Prima di partire per un viaggio si parte con certe attese e certe aspettative che potranno essere deluse o invece confermate, però sempre, quando si torna, si torna con qualcosa in più. Dal viaggio in Turchia sono tornata più ricca di prima, ricca di storie da raccontare, di nuove amicizie e di una nuova visione delle culture che prima conoscevo poco e forse anche male.
Sara Minelli, universitaria.
Mi chiamo Mariacristina Grasso e studio presso l'università di scienze dell'educazione e della formazione di Catania. Questa esperienza per me ha significato tanto.. mi ha permesso non solo di conoscere nuovi paesi e nuove persone fantastiche ma sono riuscita anche a migliorare il mio inglese, acquistando più fiducia in me stessa. è stata un'esperienza bellissima che mi ha aiutato a crescere sia culturalmente che emotivamente. Ringrazio tutti gli organizzatori e spero in futuro di avere altre opportunità come questa.
Mariacristina Grasso, universitaria.
Girls on the stage – viaggio in turchia-
Bellissima esperienza ricca di sorprese e spunti per il futuro.
Io ero la nonna del gruppo ma nonostante ciò mi sono divertita:molto: è sempre bello conoscere posti e persone nuove, soprattutto quando queste nuove conoscenze aprono uno spiraglio verso un mondo studiato sui libri ma in realtà sconosciuto.
Questi progetti sono molto importanti per aprire la mente e per far capire quanto la conoscenza di una lingua (soprattutto l’inglese) apra tante porte e opportunità.
Purtroppo molto spesso i nostri studenti non hanno grandi opportunità di vivere queste esperienze e di confrontarsi con ragazzi di altre nazionalità e questo è, a mio parere, una pecca della nostra istruzione.
Cosa mi sono portata a casa da questa esperienza ?
Sicuramente la voglia di rimettermi a studiare l’inglese (rimasto ai tempi della scuola e legato per lo più a manuali tecnici), tante amiche (alcune delle quali sicuramente continuerò a sentire), una nuova consapevolezza di quante cose ci sono ancora da scoprire e la conferma che la mia scelta di viaggiare lontano dai comuni circuiti turistici è il modo giusto per me di scoprire il mondo.
Grazie a Valentina Fratus responsabile del progetto per Bandiere Storiche Onlus e a tutti gli altri coordinatori per averci sopportato e supportato in questa esperienza
Cristiana Oldrati, assistente tecnico.
Bellissima esperienza mi ha fatto comprendere come la mia difficoltà nella lingua inglese sia un elemento deficitario nella mia istruzione ma la buona volontà nel comunicare mi ha permesso comunque di fare nuove conoscenze.
Conoscere mie coetanee che hanno una buona conoscenza dell’inglese mi ha aiutato a approfondire la mia conoscenza della lingua che cercherò di continuare a implementare durante il mio ultimo anno a scuola.
Durante questa esperienza abbiamo avuto modo di avvicinarci a una cultura differente dalla nostra attraverso momenti di aggregazione guidati ma anche attraverso esperienze più ludiche come le terme e l’hammam.
I molti momenti “Free” ci hanno permesso di chiacchierare liberamente con le altre partecipanti, soprattutto le ragazze egiziane, con cui si è instaurato un rapporto di amicizia che spero continui.
Esperienza sicuramente da ripetere se mi capitasse l’occasione.
Elena Pedrini, 5^ IPSSAR indirizzo ristorativo
Le mie aspettative su questo viaggio erano molte, ma non immaginavo sicuramente di vivere un’esperienza simile.
Grazie all’ottima organizzazione dei coordinatori abbiamo potuto visitare la cittadina tradizionale di Amasya dove alloggiavamo e contemporaneamente conoscere ragazze provenienti da 5 stati diversi.
Grazie a questa indimenticabile opportunità ho potuto conoscere aspetti di culture che non pensavo possibili.
Poi ho potuto parlare ore e ore in inglese, aiutandomi molto sull’aspetto della scorrevolezza della lingua. L’obbiettivo del progetto era il confronto dell’emancipazione femminile nelle diverse culture ed è stato quasi scioccante sentire l’esperienza di ragazze coetanee obbligate a sposarsi.
Ora sono più consapevole e apprezzo di più la nostra condizione di libertà civile.
Spero di poter partecipare ad altri progetti e conoscere nuove differenti culture.
Marika De Nicolo’, 5^ IPSSAR indirizzo turistico
Dal 20 al 28 settembre sono stata ospitata insieme ad altre 6 ragazze italiane, ad Amasya, una cittadina nel nord della Turchia, grazie a un progetto Interculturale con l'associazione Onlus "Bandiere Storiche per l'Italia". Eravamo 5 delegazioni: Italia, Egitto, Romania, Arzerbaijan e Turchia, in totale una 30ina di ragazze coinvolte nel progetto. Grazie a questa esperienza ho avuto la possibilità di conoscere persone con culture diverse dalla mia e con idee e religioni che mi hanno permesso di vedere la mia vita in maniera diversa e di riconsiderare chi sono, apprezzando la mia cultura e rispettando la cultura degli altri. È stato il mio primo viaggio fuori dall'Italia da sola; dovendo contare solo sulle mie forze nei momenti di difficoltà, questa esperienza mi ha permesso di crescere come persona.
Lasciare quel posto meraviglioso e le nuove amicizie fatte e stato faticoso e doloroso, spero di poter incontrare nuovamente tutte le ragazze e i responsabili del progetto!
Certo è che ad Amasya ho lasciato parte del mio cuore e non mi dimenticherò mai di questa esperienza!
Alessandra Bestetti, 5^ IPSSAR indirizzo turistico